1) ESTRAZIONE DI DENTI IRRECUPERABILI:
Sebbene si cerchi di conservare il maggior numero di denti possibile, sussistono casi in cui, a causa di carie destruenti o di gravi problemi parodontali, il dente debba venir estratto.
L’estrazione è una procedura da non sottovalutare: molte infatti possono essere le complicazioni o i fattori che ne aumentano la difficoltà (dente pluriradicolato, radici curve, denti devitalizzati): per questa ragione deve essere pianificata con cura ed eseguita nella maniera meno traumatica ed invasiva possibile.
Per prefiggere tale scopo è anche utilizzata la chirurgia ad ultrasuoni, che permette di avere meno dolore intra e postoperatorio e migliorare la guarigione dell’alveolo postestrattivo.
Una volta estratto l’elemento dentario si potrà poi ricorrere all’implantologia, al fine di sostituirlo.
2) DENTI DEL GIUDIZIO:
In questo studio viene prediletta la cosiddetta filosofia “non interventistica”: si capirà facilmente quindi come l’estrazione di questi denti venga limitata il più possibile.
Quest’ultima infatti è spesso abusata: ricordiamo che non esiste nessuna prova scientifica che l’ottavo sia in grado di per sé di spostare gli altri denti o provocare danni nella cavità orale, se non infiammato.
Tuttavia in alcuni casi in cui si presentano dolore acuto, gonfiore, o addirittura ascessi, si è costretti a ricorrere all’estrazione, prediligendo comunque un approccio mini-invasivo, cercando di creare piccoli lembi: si limita così il danno ai tessuti circostanti, e di conseguenza il dolore postoperatorio.
3) CISTI E SOVRANNUMERARI:
I casi invece di cisti, denti soprannumerari inclusi, denti del giudizio particolarmente vicini al nervo alveolare inferiore etc. , vengono inviati ai nostri chirurghi specialisti o a strutture ospedaliere.
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